30 luglio 2013

Classici da libreria: Emma di Jane Austen



Ciao a tutti lettori!
Oggi dopo secoli e secoli eccomi di nuovo con una puntata della rubrica dedicata ai classici: Classici da libreria.
In questa puntata vi parlerò di una delle sei opere di Jane Austen: Emma.

 

Ebbene si, di tanto in tanto mi piace leggere qualcosa di romantico, e piuttosto che scegliere qualcosa di moderno con il rischio di non riuscire ad apprezzarlo per un motivo o un altro, vado sul sicuro leggendo una delle opere della Austen. Per sei settimane, a partire dalla festa della donna, ho acquistato in edicola una edizione davvero carina,  semplice ma d'impatto delle opere della scrittrice inglese e quindi la tentazione di leggere uno dei libri che mi mancavano era forte. Fino ad ora ho letto "Orgoglio e pregiudizio", "Ragione e sentimento" e "Mensfield park", quindi tra i tre che mi mancavano ho scelto di dedicarmi ad Emma, di cui non sapevo assolutamente nulla, mi sono buttata insomma!

Emma è una ragazza decisa, non vuole sposarsi, ma le piace creare situazioni in cui può accadere ai suoi amici di innamorarsi. É da dire che la scelta è davvero limitata perchè lei non si muove dalla sua casa in campagna e i giovanotti che possono essere considerati un buon partito, sono davvero pochi, ma lei non demorde e tenta, tra un fraintendimento e un altro, di accasare le sue amiche più o meno strette. Ma non sa che lei cadrà vittima del suo stesso gioco....

Come nelle altre opere della Austen, l'ambientazione del romanzo è la campagna inglese della fine
dell'ottocento con i suoi paesaggi rurali e la sua tranquillità. A differenza degli altri libri che ho letto, qui non ci sono svaghi eccessivi(niente teatro in casa o balli con tanti partecipanti), non c'è una emotività forte sia in positivo che in negativo, insomma tutto è improntato sull'eleganza e sulla sobrietà che secondo me sono i temi sociali centrali nel romanzo. Emma è una ragazza discretamente egocentrica e superba che sa quali sono le sue doti e le usa, ma non per essere corteggiata, come ho già detto lei non vuole sposarsi, ma per attirare l'attenzione dei suoi amici, lei ama essere adulata. A primo impatto questo personaggio così snob mi è risultato antipatico, ma quando la storia inizia a prendere piede con i diversi fraintendimenti, lei migliora perchè in alcuni momenti si rende conto degli errori che compie. Emma è la donna più importante nell'ambientazione descritta socialmente parlando e devo dire che spesso e volentieri fa pesare questo suo lignaggio più alto sugli altri, insomma sembra quasi che li mortifichi, ovviamente mantenendo un certo decoro e distacco...si comporta come una ragazzina spocchiosa a cui tutto è dovuto.
Ho trovato molto più moderati e apprezzabili i personaggi secondari, dall'amica modesta e silenziosa ai diversi gentiluomini che appaiono nella storia, Emma invece, secondo me, spicca per la sua immaturità e non per le sue doti da donna acculturata e intelligente. Ci vorranno quasi 400 pagine per far si che questa ragazza si avvii a diventare una donna degna di questo nome.
Lo stile aulico e pomposo, tipico di Jane Austen, in alcuni punti, per dare spessore ai personaggi, si appesantisce un pò troppo. Devo dire che ho avuto difficoltà a portare avanti la lettura proprio perchè l'eccessiva gentilezza della protagonista nel suo eloquio, rallentava molto la narrazione.

Tirando le somme devo dire che Emma mi è piaciuto di meno rispetto Orgoglio e pregiudizio e Mensfield park ma credo che sia comunque un ottimo esempio di romanzo al femminile che con una sensibilità tutta particolare ci dipinge la vita dell'epoca in ottimo modo.
Assegno 3 stelline e mezzo.

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