17 ottobre 2013

RECENSIONE: Il piacere degli uomini di Kate Williams



Buona lettura!
Titolo: Il piacere degli uomini
Autore: Kate Williams
Pagine: 300
Prezzo: 16,00 euro
Editore: Mondadori
Genere: thriller 

Trama
Londra, 1840. Catherine Sorgeiul, una ragazza di 19 anni fragile e con un passato familiare misterioso, vive in totale isolamento con uno zio eccentrico nel quartiere di Spitafields. Una serie di orribili delitti di giovani ragazze colpisce l'East End londinese a due passi da casa sua: le vittime vengono ritrovate tutte con il petto squarciato e la bocca piena di capelli. Catherine inizia a interessarsi in modo morboso a questa tragica vicenda, convinta di avere la chiave per risolvere il mistero. Mentre Londra precipita nel panico e quando l'assassino è ormai vicinissimo a lei, Catherine si rende conto di essere finita in una spirale di tradimenti, inganni e terrore che travolgeranno lei e chi le è vicino.
 
 
Attirata, come al solito, dalla cover e dall'ambientazione vittoriana, ho voluto leggere questo libro piuttosto particolare, che ha degli alti e dei bassi, ma che in fin dei conti non mi è dispiaciuto.

In una Londra sempre più in crisi e sempre più pericolosa, Catherine Sorgeiul una giovane che vive quasi reclusa con il suo misterioso zio, viene a conoscenza di una serie di efferati omicidi che avvengono nel suo quartiere e inizia a fantasticare, immedesimandosi nelle vittime. La ragazza, affetta da problemi psicologici, è inseguita da molti fantasmi del suo terribile passato che riesce a scacciare solo rivivendo con la sua mente, nel segreto della sua camera, gli omicidi perpetrati dall'Uomo del Corvo. La sua vita di giovane donna in età da marito è così desolatamente vuota e monotona, che solo questi avvenimenti animano la sua mente, considerata fragile.
Il passato e il presente s'intrecciano e lei verrà a sapere delle terribili verità sulla sua famiglia....

Inizio a parlare del libro affermando, senza ombra di dubbio che, al giorno d'oggi in cui in ogni libreria campeggiano libri erotici a destra e a manca, il titolo "Il piacere degli uomini" è totalmente fuorviante pur essendo la traduzione esatta dell'originale. Nella libreria vicino casa, infatti, l'ho trovato affiancato alle 50 sfumature e a tutti gli altri libri usciti in questi mesi, nonostante sia un thriller e non un romanzo erotico! Non so cosa c'è dietro la scelta di questo titolo, ma per me non rispecchia il romanzo.
Assodato che stiamo parlando di un thriller ambientato nella Londra del periodo vittoriano, così ricco di contraddizioni e problemi, posso sicuramente dire che il libro mi ha un po' spiazzata.
La cupezza e la corruzione di quel periodo vengono sicuramente evidenziati e descritti in modo puntuale ed efficace, ma ho trovato la storia poco lineare e confusa perché la protagonista, di punto in bianco, s'immedesima nelle diverse vittime dell'assassino e, cosa sicuramente voluta, in alcuni momenti il lettore è indotto a pensare, visto anche il misterioso passato celato nella memoria della protagonista, che Catherine sia effettivamente una serva, una prostituta, una donna senza sostegno. Se da una parte la cosa intriga parecchio e incuriosisce, dall'altra rende l'intreccio un po' difficile da seguire nelle sue evoluzioni; ad un certo punto ti ritrovi a chiedere: ma chi è in realtà Catherine? Perché il suo misterioso passato le pesa così tanto sulle spalle? La risposta a queste domande la si avrà solo alla fine, dopo altre capriole della storia.
Altra parte che mi ha lasciata abbastanza spiazzata è relativa alla morbosità delle descrizioni degli omicidi, poiché la protagonista che rivive nella sua mente gli ultimi momenti di vita delle vittime fa molta attenzione ai particolari macabri e malati della situazione, descrivendoli in modo quasi minuzioso.
La parte che mi è piaciuta meno del libro è lo stile dell'autrice che ho trovato troppo descrittivo e lento, spesso la narrazione sembra un flusso di coscienza che personalmente mi è parso piatto e monocorde.
Tirando un po' le somme, devo dire che "Il piacere degli uomini" mi è piaciuto a metà, ma non per la storia, non per le atmosfere davvero efficaci, quanto per lo stile monotono e ripetitivo che non mi ha permesso di calarmi nella storia.

Assegno tre stelline.

Lya

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