19 ottobre 2016

RECENSIONE: Il museo delle ombre segrete di Elly Griffiths

Buonasera lettori!
eccomi con una nuova recensione! ^^

Titolo: Il museo delle ombre segrete
Autore: Elly Griffiths
Pagine: 296
Prezzo:€ 18.60
Editore:Garzanti

Trama
Inghilterra, Norfolk. Nel piccolo museo locale tutto è pronto: un'antica bara risalente al XIV secolo sta per essere aperta. Niente si muove, tranne le pagine di un antico manoscritto sfogliate dal vento. I maggiori accademici dell'università attendono di entrare. Tra di loro anche Ruth Galloway, antropologa forense, specialista nella datazione delle ossa antiche.
Ma poco prima che la cerimonia abbia inizio, viene fatta una macabra scoperta: accanto al feretro giace il cadavere di Neil Topham, direttore del museo. Ruth si ritrova suo malgrado coinvolta nell'indagine, di cui si occupa l'ispettore Harry Nelson, proprio l'ultima persona con cui Ruth vorrebbe avere a che fare. Ma questo non è l'unico problema della donna, perché adesso come non mai la sua bambina, ancora piccola, avrebbe bisogno di lei.
Gli unici indizi in mano alla polizia sono alcune lettere minatorie e una vecchia leggenda. E quando dopo pochi giorni la morte colpisce di nuovo il museo, e il detective Nelson rischia la vita, la superstizione prende sempre più piede. Ma Ruth sa che quelle morti non sono legate a un'antica maledizione come credono tutti. Sono le ossa ad avere tutte le risposte. E solo Ruth è in grado di decifrare il loro antico messaggio. Prima che sia troppo tardi e che tutto quello che le è più caro sia messo in pericolo.

Il museo delle ombre segrete ha scalato le classifiche inglesi, proiettando Elly Griffiths nell'olimpo delle grandi maestre del thriller. Una nuova indagine per Ruth Galloway, l'antropologa forense che ha affascinato i lettori di tutto il mondo con la sua competenza e la sua goffa semplicità. Una donna come tante, che deve confrontarsi con verità nascoste e segreti che affondano le radici in un passato che non potrà mai essere sepolto.



Volendomi immergere in un thriller a sfondo storico, ho deciso di dedicarmi alla lettura de "Il museo delle ombre segrete" che ho terminato in un paio di giorni. Solo dopo aver iniziato la lettura mi sono resa conto che il romanzo era il quarto caso della serie dedicata a Ruth Galloway. Quando non m'informo è sempre così...attraggo serie!

Ruth Galloway è un'archeologa forense che lavora in università e che abita a Norfolk con sua figlia. In una normale giornata lavorativa si trova a dover assistere all'apertura di una bara del medioevo ma, prima di poterlo fare trova vicino al catafalco il corpo del direttore del museo dove dovevano essere conservate le spoglie. Da questa morte ne scaturisce un grande mistero che i personaggi riusciranno a risolvere.

Devo dire che sono rimasta davvero seccata dallo scoprire che "Il museo delle ombre segrete" faccia parte di una serie che vede come protagonista Ruth; sul sito della casa editrice la cosa non era minimamente segnalata e sono andata un po' a fiducia, sbagliando. Devo sempre informarmi prima! Fortunatamente, raccontando casi separati, non ho avuto difficoltà a seguire il mistero del museo, ma mi sono trovata spiazzata per quanto riguarda i precedenti avvenimenti legati ai protagonisti. Ho dedotto che Ruth è stata coinvolta in una precedente indagine molto rischiosa e che, in un momento di grande paura, sia andata a letto con l'ispettore Nelson(sposato con prole), rimanendo incinta. Questo l'ho capito nella prima metà del libro, anche se molte cose sono date per scontato. A parte ciò, devo dire che il libro non è ciò che mi aspettavo. Ruth, che è la protagonista, non risolve il caso ma ne è solo una spettatrice che collabora nel fornire, del tutto casualmente, degli indizi. Lei sembra essere solo la voce narrante che si concentra maggiormente sulla sua vita privata per lasciare piccole parentesi per quanto riguarda la morte del curatore del museo. Insomma, la parte più puramente thriller, che comunque non è così complessa e ben organizzata, è solo uno sfondo agli avvenimenti della vita della donna. Ruth è una donna insicura e solitaria, che ama il suo lavoro e stravede per sua figlia ma che vive un grande conflitto interiore a causa della sua unica notte passata con l'ispettore Nelson. Questo è, più o meno, il nucleo di tutto il romanzo a cui fa da sfondo l'omicidio del curatore e il mistero legato al museo e a dei fanatici australiani.
In generale ho trovato il libro scorrevole e leggero, in alcuni momento ho pensato di recuperare gli altri tre libri della serie ma poi ho deciso di lasciar perdere, Ruth e i suoi amici non mi sono sembrati così memorabili. E poi, ormai, sapendo approssimativamente cosa è successo in precedenza, non avevo grande interesse a leggerlo...insomma troppi spoiler per potermi godere i precedenti volumi e troppo pochi per capire fino in fondo il libro. Che disfatta!
Prima di concludere la recensione, vorrei solo "lamentarmi" del fatto che la casa editrice avrebbe il sacrosanto dovere di segnalare con più chiarezza al lettore che il libro non è uno stand alone, ma che ci sono volumi precedenti. Così come stanno le cose mi è stato difficile calarmi nella storia e avvicinarmi ai protagonisti.

Assegno al libro tre stelline ma non lo consiglio a chi non ha letto gli altri libri dell'autrice.



Lya

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