26 giugno 2012

RECENSIONE: Lamento di una maggiorata di Simona Siri

Buon pomeriggio a tutti! ecco una nuova recensione!
Titolo: Lamento di una maggiorata
Autore: Simona Siri
Pagine: 184
Prezzo: 12 euro
Editore: Tea
Genere: Chick-lit
Data di pubblicazione: 31 maggio 2012
Trama
Ci sono quelle che aspettano inutilmente per anni il giorno in cui «loro» spunteranno, ma sono destinate a rimanere piatte come tavole da surf. E ci sono quelle, come Simona, che a un certo punto dell’adolescenza si ritrovano lì davanti due compagne di vita indesiderate, ingombranti e impegnative: le tette. E che tette: una quinta abbondante, o più precisamente una taglia 42, coppa E. Peccato che Simona in questo corpo da pin up non ci si ritrovi proprio: lei sognava un fisico androgino, da ballerina, come quello di Heather Parisi, di cui ha studiato per anni tutte le mosse in tv. Al primo sospirato saggio di danza classica, però, un tragicomico incidente con un body troppo scollato e un’insegnante crudele le fanno capire chiaramente che per una maggiorata la strada del palcoscenico è lastricata di insidie. Ed è solo l’inizio: questo seno spettacoloso continuerà a fare da catalizzatore di disavventure imbarazzanti, ad attrarre uomini sbagliati, a suscitare le invidie delle amiche, perfino a condizionare la sua vita professionale. Già, perché quando lavori in un giornale di moda corpi femminili, diete, vestiti e lingerie sexy diventano il tuo pane quotidiano (per non parlare della sfilza di modelle ultra piatte che transitano per i casting) e anche se il tuo capo è una donna non è facile smentire il luogo comune per cui chi ha tante tette non può avere anche un cervello. Lamento di una maggiorata è la storia – punteggiata da una sana dose di autoironia e da una serie di intuizioni folgoranti sulla natura femminile (e maschile) – di una ragazza che cerca di imparare a volersi bene, a stare nella propria pelle, a non farsi condizionare dallo sguardo degli altri. E che non rinuncia al sogno di trovare un giorno il mitico «reggiseno perfetto»: un’impresa, come ogni maggiorata sa, più difficile che acchiappare l’inafferrabile uomo ideale. 
 
Mia recensione
Solo il titolo di questo libro è tutto un programma: il lamento di una maggiorata...perchè ho scelto di leggere questo libro?
Bè, avevo voglia di qualcosa di leggero e simpatico che non fosse un fantasy o uno young adult e quindi mi sono buttata su uno pseudo chick lit che prometteva, solo dal titolo, di essere quasi comico.

La protagonista è l'autrice stessa che ci racconta il suo modo di rapportarsi con gli altri da donna "pettoruta", ci narra infatti le sue disavventure in chiave tragi-comica dalla sua infanzia fino all'età adulta  cercando di sfatare i cliché e le maschere che il mondo ci fa indossare sin da tenera età in quanto donne.
Simona racconta che ha sempre sognato di fare la ballerina, da bambina amava la grazia eterea delle danzatici classiche e desiderava diventare come loro, elegante e perfetta....questo sogno è stato però spezzato(il sogno si ma la volontà no!) dalla sua impetuosa crescita che l'ha trasformata da bambina in una donna, ora orgogliosamente formosa. Ci racconta quindi i suoi tentativi disastrosi da ballerina, rapporto con le amiche tutte tendenzialmente normali o piatte e soprattutto il rapporto con gli uomini,tutti in chiave ironica e spigliata.

Lettura velocissima, "lamento di una maggiorata" non è un romanzo, ma sembra più un saggio ironico in cui una donna esprime tutte e difficoltà celate da cliché e dall'apparenza, Simona infatti ci parla di diverse tematiche legate alle donne pettorute in modo simpatico ma graffiante. Oltre alle sue difficoltà nella danza racconta anche la disperata ricerca di un reggiseno adatto, praticamente impossibile da trovare, del rapporto con le altre donne, che rispetto a lei sono piatte, e invidiano la sua situazione senza sapere quali sono in effetti le difficoltà sia fisiche che psichiche, oltre che quelle legate al vestiario notevolmente limitato. Ciò che ovviamente ricorre in tutti i capitoli del libro è il rapporto uomo - tette di cui l'autrice ci racconta con pungente ironia molti esempi divertenti ed esemplari.
 Oltre a divertirmi molto, il libro mi ha dato uno spunto per una riflessione su noi donne che siamo continuamente sottoposte a paragoni non equi con modelle magrissime, ragazze con la pelle liscia e perfetta, sempre truccate e vestite in un certo modo. La televisione, la pubblicità, le campagne di intimo e, in questo periodo, di costumi da bagno non potrebbero essere più lontane dal mondo quotidiano, ma noi siamo sempre insoddisfatte di noi stesse, troviamo sempre difetti e quindi via con le diete, parrucchiere, estetista e chi più ne ha più ne metta. Insomma, sin da adolescenti siamo sottoposte ad una pressione mediatica non indifferente che ci spinge a provare creme, trucchi e quant'altro per essere più belle, più magre e sempre non contente di noi, anche se questo ovviamente non vale per tutte. Ciò che Simona ci racconta, insieme a tanti altri esempi, deve farci capire che dobbiamo accettarci per come siamo usando magari qualche trucchetto per nascondere i difetti che non riusciamo proprio a sopportare, senza però essere estreme.

Ho deciso di assegnare 3 stelline al libro consigliandolo ad un pubblico femminile alla ricerca di un libro leggero e simpatico, ma che contiene dei messaggi importanti.

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