09 giugno 2012

RECENSIONE:La Guaritrice di Anne Lise Marstrand-JØrgensen

buon sabato lettori
in occasone dell'uscita del secondo libro che racconta la storia di Ildegarda di Bingen, voglio proporvi la mia recensione, scritta l'anno scorso, del libro "La guaritrice" in cui si racconta la vita profonda e spirituale di questa donna medievale.

Titolo:La guaritrice
Autore: Anne Lise Marstrand-JØrgensen
Pagine: 464
Prezzo: euro 19,50
Editore:Sonzogno
Genere: romanzo storico, biografico
Data di pubblicazione: 2011

Trama
21 luglio 1098. Bermersheim, Germania meridionale. In un'estate torrida e afosa nasce Ildegarda di Bingen. È gracile e malaticcia e tutti temono che non arriverà a compiere un anno. La piccola invece sopravviverà, e questo sarà solo il primo dei prodigiosi eventi della sua esistenza. Enigmatica e affascinante figura del medioevo, Ildegarda, monaca di nobili origini, fu mistica, profetessa, musicista e, scoprendo le virtù terapeutiche delle piante, inventò la medicina naturale, che cura insieme il corpo e l'anima. A capo del monastero di Bingen, attirò su di sé l'attenzione dei potenti del suo tempo, entrò in contrasto con la Chiesa cattolica e non ebbe timore di sfidare l'imperatore Barbarossa. In questa biografia romanzata, Anne Lise Marstrand-Jørgensen ne segue il percorso più intimo, dalla prima infanzia alle imprese nel mondo. Scopriamo che fin da bambina Ildegarda ha visioni profetiche, parla con gli animali, comunica con i fiori, le piante e la natura. Ma la sua estrema sensibilità e l'incrollabile fiducia di essere guidata dalla voce di Dio, la metteranno in conflitto con la famiglia e i suoi maestri. E moltiplicheranno le difficoltà che dovrà superare per affermare la propria personalità. Da mesi in testa alle classifiche dei libri più venduti in Danimarca, La guaritrice è un magistrale romanzo storico ambientato in un medioevo inedito, allo stesso tempo realistico e magico.

 
Mia Recensione
Le mie aspettative nei confronti di questo romanzo erano davvero altissime, forse per la cover che mi piace davvero tantissimo, forse perché è un romanzo storico ambientato nel medioevo e io amo sia il periodo che le storie al femminile, insomma mi aspettavo un libro che raccontasse la storia di una donna con particolari poteri curativi che magari fosse andata incontro ad accusa di stregoneria.

Vi è mai capitato di avere un libro in mano, di guardarlo e di fantasticare sul contenuto aspettandosi una storia ma leggendone un’altra?
Ebbene con la guaritrice mi é capitato proprio questo.
Fuorviata dal titolo, avevo immaginato un libro ricco di storia e di vita con una protagonista forte ed intraprendente …. mi ero proprio fatta dei film. Ho invece trovato una storia vera, delicata e molto realistica che, in modo diverso da quello che mi aspettavo, mi ha colpita.

Il romanzo racconta la storia vera della vita di Hidegard, figlia di nobili tedeschi  che sin dalla piú tenera infanzia ha un particolare dono: vede la Viva Luce.
Nata con cattivi auspici (la superstizione come nel medioevo è davvero molto presente nel libro), Hildegard è una bambina cagionevole con dei capelli sottili e rossi che immediatamente si comporta in modo strano. Infatti spesso si astrae dalla realtà, fissa la luce ed è poco socievole, la sua prima parola è appunto Luce, e per tutta la sua infanzia ha una vivace intelligenza e dimostra di sapere cose che una bimba non potrebbe mai sapere, ha delle visioni che riguardano il futuro. La madre sospetta che sia influenzata da Satana e cerca di coprire come puó le stranezze di sua figlia, il padre, cieco delle sue capacità, la adora perché la trova particolarmente profonda e i suoi fratelli la prendono in giro. La bambina vive la sua infanzia in modo abbastanza felice finché i suoi poteri sono cosí evidenti e lei è cosí ingenua da farli manifesti che la madre terrorizzata dal pensiero di perdere sua figlia e vederla condannata a passare l’altra vita all’inferno, decide di donarla a Dio facendola vivere in monastero con un’eremita donna: Jutta che diventa poi la sua maestra di vita. Quindi a partire dai suoi 11 anni circa, Hildegard viene rinchiusa in monastero e i suoi poteri, che secondo Jutta provengono da Dio, rimangono nascosti a tutti. Ma la bambina diventa donna e nonostante sia molto devota e pia si impone nel monastero che nel tempo subirà drastici cambiamenti.

La guaritrice è stata una lettura particolare, la storia è davvero molto bella e realistica e ,nonostante io non sia molto religiosa, l’ho apprezzata per la sua dolcezza e profondità. Hildegard è una donna dell’epoca, nata con questo dono che, amata in modo così disperato dalla madre, viene praticamente murata viva in monastero e, a partire dagli 11 anni, vede piú il mondo. La sua vita è tutta lí all’interno delle mura del convento e lei la vive senza troppi rimpianti e senza voglia di libertà che in fin dei conti non ha mai avuto. Insomma ho letto la storia di questa suora benedettina, ho cercato di immedesimarmi e, pur non essendoci riuscita completamente, ho apprezzato il romanzo.

I personaggi, cosí dediti alla vita monastica e cosí devoti a Dio, con una marcata paura di peccare ad ogni passo e pensiero  sono davvero profondi e sono costruiti in modo tale da risultare storicamente realistici.
Oltre a Hildegard, che ha una visione davvero aulica e particolare del mondo, il personaggio che mi ha piú colpita è Jutta, ragazza bellissima di piú o meno 20 anni che decide di diventare eremita per essere la vera sposa di Cristo e a questa giovane etá, in modo del tutto consenziente, si fa murare viva in una cella che si affaccia sulla chiesa. Per oltre 20 anni vive in questo luogo comunicando solo con l’abate, con Hildegard e con pochissimi altri, insomma sacrifica tutta la sua esistenza per dedicarsi a Dio. Al giorno d’oggi questa è una cosa impensabile e per questo mi è stato davvero difficile capire le motivazioni dei personaggi.

Lo stile dell’autrice è molto elevato e sono presenti, oltre a brani della Bibbia, anche ragionamenti teologici che alla fine sono facilmente comprensibili. Quello di negativo che ho notato è l’uso del presente come tempo verbale principale, mi innervosisce e rende a lettura meno fluida.

Assegno 3 stelline e mezzo e lo consiglio caldamente a coloro a cui piacciono storie al femminile che sono storiche e marcatamente spirituali.

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